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Educromo®: il Metodo del Pedagogista Clinico® che aiuta nella lettura

La Dott.ssa Giuseppina Pascucci, docente della Scuola Internazionale di Pedagogia Clinica, racconta esperienze e potenzialità di un metodo pedagogico-clinico capace di rispondere ai bisogni di quei soggetti che vivono difficoltà nella lettura.

 

Leggere: un’azione complessa

 

Leggere è un’azione complessa che richiede una variegata gamma di processi ben sviluppati e che si traduce nel:

• sapere decifrare e interepretare i segni convenzionali della scrittura;
• essere in grado di decodificare la relatà circostante;
• compiere un atto comunicativo vero e proprio.

Leggere, dunque, non solo, come attività tecnica imparata sui banchi di scuola, ma che sosta sul piacere, sull’interesse, sulla curisoità e sulla volontà di sapersi dichiarare ed esprimere.
Oggi sono sempre più i bambini che denotano difficoltà nella lettura, che nonostante capacità cognitive buone, non sviluppano abilità sufficienti affichè la decodifica scrittoria risulti acquisita completamente.
Una della maggiori componenti per far si che avvenga un vero apprendimento risulta essere la motivazione. Qualsiasi soggetto è maggiormente spinto a conoscere, a esplorare, a cogliere un contenuto, quando è mosso da un bisogno impellente di conoscenza e dalla necessità primaria di far proprio quel concetto. Non si tratta di un semplice esercizio passivo, ma di un’esperienza articolata, dove è coinvolta la persona con tutte le sue percezioni e sensazioni, le sue emozioni, i suoi pensieri .
L’apprendimento della lettura, considerata la complessità dell’azione, richiede di aver maturato tante funzioni diverse.

 

 

Il Metodo Educromo®

 

Anni di pratica e di ricerca hanno condotto l’equipe pedagogiaca clinica guidata dal Prof. G. Pesci alla conferma di un metodo che intende rispondere ai bisogni di quei soggetti che vivono difficoltà nella lettura.
Il metodo Educromo® assume, come concetto basilare di fondo, l’interesse e la partecipazione alla lettura facendo uso del colore come componenete essenziale per sostare e vivere un’esperienza soddisfacente, non conforme ai modi convezionali adottati per insegnare a leggere.
Il metodo offre l’occasione di soddisfare il bisogno primario di esprimersi e giungere a sentire di poter accedere alla lettura poichè nuove abilità sono state acquisite e tanti aspetti sono stati potenziati. Il tutto passa attraverso una serie di attività sempre più composte che vanno a coinvolgere la persona nella sua interezza.
Per il Pedagogista Clinico® aiutare il soggetto ad apprendere la lettura consiste nel favorire l’evoluzione delle Potenzialità, Abilità e Disponibilità che concernono:

• funzioni uditive e visive,
• abilità espressivo-elocutorie,
• percezione e controllo del proprio corpo,
• abilità nel lasciare traccia,
• codifica scrittoria,
• decodifica scrittoria.

Esperienze che:

• arricchiscono la persona di percezioni, di suoni, di ritmi, di linee, forme;
• rendono la persona disponibile all’espolorazione del mondo circostante, offrendo l’opportunità di analizzare un contesto, un oggetto;
• consistono nel rinforzo fono-articolatorio, nell’educazione alla voce e nell’acquisizione di un buon dinamismo respiratorio;
• mettono la persona in contatto con se stessa al fine di prendere coscienza del proprio corpo come mezzo espressivo;
• permettono di giungere alla rappresentazione dei tratti che compongono la realtà;
• conducono il soggetto a codificare il pensiero in forma scritta;
• investono la globalità della persona e l’accompagnano alla decodifica scrittoria in forma nuova e originale.

 

Il Metodo Educromo® nella pratica quotidiana

 

Giacomo è un bambino che oggi ha 11 anni e si accinge a frequentare il primo anno di scuola secondaria di primo grado. Lo conosco da diversi anni e insieme abbiamo portato avanti un percorso di crescita e consapevolezza che ha visto anche l’inserimento di tecniche specificihe tratte dal metodo Educromo. Ci siamo conosciuti mentre stava terminado il secondo anno di scuola primaria. Giacomo mi viene presentato come un bambino irrequieto, incapace di sostare su qualsiasi attività, irascibile e con gravi difficoltà scolastiche legate all’apprandimento delle nozioni di base.
Quando, per la prima volta, incontro Giacomo questo si mostra in tutta la sua irrequietezza e impulsività. Tra le tante difficoltà che porta con sé, una spicca in modo preoccupante inficiando il suo percorso scolastico: la difficoltà maggiore risulta essere legata alla sua scarsa capacità di sapere leggere.
Molti erano gli errori che compieva durante la lettura, tanto da rendere incomprensibile il testo sia a se stesso che agli latri. Il tutto era associato a una grande senso di inferiorità nei confronti dei compagni di classe che progredivano con l’apprendimento della lettura. Questo alimentava in lui un senso di inadeguatezza e di assunzione di incapacità tale da causargli crisi importanti di pianto o di rabbia di fronte a qualsiasi richiesta di lettura.
L’intervento con lui è stato graduale e lento. Giacomo è riuscito a uscire dalla sua difficoltà passando attraverso una serie di esperienze che lo hanno reso abile e, soprattutto, disponibile, hanno acceso in lui l’interesse e la curiosità verso la lettura.
Abbiamo dovuto potenziare tanti e vari aspetti: siamo passati dal corpo e dalla consapevolezza dello schema corporeo, dal rendere il bambino capace di muoversi nello spazio, di orientarsi, di seguire un ritmo, di farlo soffermare su particolari e sul porre attenzione sempre più prolungata alle singole esperienze, sul riconsegnargli maggiore sicurezza e sul superare certe sue paure.
Non si poteva con lui avere fretta, ogni sua resistenza andava accolta e compresa, ogni sua conquista doveva essere riconosciuta e rinforzata..alla lettura siamo arrivati solo dopo un lungo percorso fatto di azioni educative concrete.
Col tempo le linee colorate rappresantate in parete sotto forma gigantografica hanno iniziato ad avere nome, col tempo quelle stesse linee hanno iniziato a dare forma a segni scritti che coniugandosi tra loro hanno assunto valore prima di sillaba e poi successivamente di parola. Quelle stesse forme Giacomo è stato poi in grado di riconoscerle muovendosi nello spazio e assumendo posizioni diverse sul tappeto di fronte la parete attrezzata.
Pian pian il bambino ha iniziato a chiedere come regalo in famiglia libri e fumetti, ha iniziato a leggere le didascalie di carte da collezione per raggazzi, ha iniziato a giocare con le lettere e a volerle rappresantare in ogni forma e con diverse modalità con la volontà di far sapere a tutti che lui era in grado di leggere e di dare significato, tanto quanto i suoi compagni, a tutte quelle rappresentazioni grafiche.
Usando il metodo Educromo® non ho costretto o forzato Giacomo a sostare su meri esercizi legati solo ad una funzione tecnica, ma ho intrapreso il percorso della motivazione suscitando in lui la disponibilità ad approcciarsi alla lettura con la curiosità naturale che ha contraddistindo il genere umano a evolversi assecondando il suo bisogno di tramandare, di lasciare traccia e di comunicare.

 

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