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Il Pedagogista Clinico® a scuola

Testo tratto dall’articolo di  Giulia Fantoni e Chiara Sciarri, “Il Pedagogista Clinico® nel contesto scuola” apparso sulla rivista pedagogia Clinica-Pedagogista Clinico® n°48 (gennaio-giugno 2023)

 

Il progetto

Lo sportello di ascolto pedagogico clinico attivo da tempo all’interno di una scuola primaria del nostro territorio e la fiducia instaurata con il personale scolastico ci ha permesso di elaborare e realizzare, un progetto specifico. Il progetto mirava all’osservazione dell’intero gruppo classe, all’ascolto delle necessità, bisogni di alunni e insegnanti. La richiesta espressa dal gruppo docenti, derivava oltre che dalle difficoltà relazionali, educative e didattiche delle classi, da situazioni singole complesse che i docenti non riuscivano più a sostenere. Insomma era evidente la necessità di un intervento esterno che potesse fornire nuovi strumenti e nuove strategie.

 

L’osservazione

L’intervento è stato rivolto ai bambini delle classi prime e seconde della scuola primaria. Il progetto ha preso forma con un’iniziale osservazione dei bambini delle prime classi, dove emergeva dal gruppo docenti un’imminente bisogno di supporto. Grazie all’instaurarsi di fiducia e collaborazione reciproca è stato possibile modulare interventi mirati alle esigenze del gruppo classe, osservare insieme alle docenti le necessità sulle quali intervenire e gli aspetti positivi sui quali far leva.

L’osservazione è stata utilizzata come metodo di indagine per raccogliere le informazioni necessarie in modo completo e globale.

Questo ci ha permesso di conoscere ed acquisire una maggiore consapevolezza dei comportamenti, atteggiamenti e dinamiche all’interno della classe.

È emerso quanto le difficoltà di apprendimento, situazioni personali, familiari ed individuali di ogni singolo alunno, possano modificare l’equilibrio del gruppo.

In alcuni bambini emergono difficoltà nel rispetto delle regole, dell’organizzazione didattica e di tempi di lavoro richiesti nonché nella mancanza dei prerequisiti fondamentali per un efficace apprendimento.

La complessità quindi di ogni classe rendeva difficile il lavoro dell’insegnante nel rispondere in modo obiettivo ed esaustivo ai bisogni di ciascun bambino.

 

L’intervento

Abbiamo analizzato i punti critici sui quali poter attuare nuove modalità educativo-didattiche. Siamo partite con il riflettere insieme ai docenti su ciò che eventi e situazioni vissute dall’inizio dell’anno scolastico avevano inciso negativamente sull’autostima verso se stesse e il loro ruolo, utilizzando il metodo Reflecting® anche per considerare una diversa modalità di coinvolgimento e interazione con i bambini. Questo ha permesso di mettere le docenti nella condizione di attuare nuove strategie per richiamare attenzione, suscitare curiosità ed interesse.

Abbiamo inoltre esteso con le docenti le esperienze legate alla timbrica con l’educazione all’ascolto, presa in prestito dal metodo WritingCodex®.

Importante oggetto di riflessione riguarda la modalità comunicativo corporeo e mimico gestuale di una parte del corpo docente dove la rassegnazione data dalla difficoltà di gestione aveva dato vita ad una comunicazione lineare e frontale, poco dinamica in cui anche il tono della voce mancava di ritmo e coinvolgimento aiutandole a ritrovare la capacità di instaurare rapporti soddisfacenti con sé stessi e con gli altri attraverso l’utilizzo del metodo Edumovement®.

I risultati

Il progetto ha avuto riscontro positivo rispondendo in maniera adeguata ai bisogni dei docenti e delle famiglie rendendo concreta la presenza della nostra figura all’interno dei contesti scolastici. Importante attenzione è stata data anche al corretto utilizzo degli strumenti e degli spazi di lavoro. Un importante momento di condivisione che ha fatto emergere i reali bisogni convenendo a stabilire un modus operandi mirato a fare sì che tali dinamiche rientrassero in un inter scolastico ed educativo-formativo più idoneo ad un clima favorevole all’apprendimento, ma anche alle buone relazioni sociali.

 

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