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4 consigli per lavorare come Psicomotricista Funzionale

 

Lo Psicomotricista Funzionale è una professione bellissima. È in grado di offrire un ottimo contributo per le persone che vi si rivolgono e grandi soddisfazioni per il professionista. Lo Psicomotricista Funzionale lavora, infatti, con persone di ogni età sia in ottica preventiva, cioè con chi ha uno sviluppo “tipico”, sia con persone in difficoltà. Proprio per questo il suo bacino di utenza potenziale è molto grande.
L’intervento dello Psicomotricista Funzionale è di tipo educativo e ha come obiettivo quello di favorire lo sviluppo della persona per mezzo del movimento, promuovere le potenzialità che le consentano di eseguire un movimento conveniente e adeguato per ogni situazione.

Per fare lo Psicomotricista Funzionale occorre:

  • avere una laurea universitaria preferibilmente in Scienze Motorie, Scienze dell’educazione, Psicologia o in una delle professioni sanitarie della riabilitazione.
  • frequentare la formazione presso la Scuola “Jean Le Boulch®” ISFAR, l’unica al mondo riconosciuta dal fondatore della Psicomotricità Funzionale per apprendere la metodologia
  • iscriversi all’ASPIF Associazione Psicomotricisti Funzionali
  • iniziare questa affascinante professione facendo tesoro di questi 4 consigli

 

Ecco i 4 consigli per avviare proficuamente la professione:

  • Apri lo studio, non aspettare. Avere uno spazio dove lavorare è fondamentale. Lo studio o l’atelier è indispensabile ancor prima di avere dei clienti perché definisce esso stesso l’identità del professionista, favorisce un marketing territoriale e contribuisce a motivarti. L’esperienza dei numerosi colleghi ci dice che funziona sia lo studio condiviso con altri professionisti sia uno studio indipendente. Lo studio condiviso è efficace se offre una pluralità di servizi e se è costituito da un gruppo di lavoro affiatato; lo studio indipendente, invece, ha il vantaggio della piena autonomia, ma deve essere comunque inserito all’interno di una rete professionale. Molti colleghi sfruttano anche spazi adiacenti a nidi o all’interno delle cooperative, una strada certamente fertile perché molto visibile a determinati bacini d’utenza.
  • Studia e conquista il tuo pubblico. Come detto Lo Psicomotricista Funzionale lavora con persone di ogni età e con caratteristiche molto differenti. Ogni territorio, ogni comunità hanno però delle peculiarità che devi conoscere per indirizzare al meglio il modo con cui racconti il tuo lavoro. Lavorare per esempio in un territorio densamente popolato da famiglie, magari in prossimità di un nido, ti consiglia di far vedere al tuo pubblico, le famiglie appunto, quanto puoi essere utile per lo sviluppo dei bambini oppure puoi rivolgerti alle loro difficoltà massimizzando come puoi migliorare la situazione.

  • Fai progetti per le scuole, le cooperative ecc. Realizzare progetti non è solo un modo per guadagnare, è un modo per affermare la propria particolarità, per offrire qualcosa che gli altri non hanno. Presentarsi ad un ente, una scuola, una cooperativa con una idea ben chiara in testa significa rendere pubblica la propria professionalità e, se
  • Fatti vedere. Creare movimento attorno a te è indispensabile. Ricorda che l’obiettivo è di farti cercare dai clienti e non andare a cercare lavoro. Conferenze, incontri, video, libri divulgativi ecc. sono ottimi modi per farsi conoscere. Senza contare il potere dei social. Ricorda che investire nella pubblicità non è un costo e spendere tempo e denaro per promuoversi, se si ha una buona strategia, è fondamentale.

 

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