“L’uomo…con la valigia” il Congresso che celebrò le professioni in aiuto alla persona
A cura del Dott. Simone Pesci, un ricordo appassionato del Congresso che nell’Ottobre 2016, in occasione del Ventennale dell’ISFAR, riunì Psicologi, Psicoterapeuti, Pedagogisti Clinici, Psicomotricisti Funzionali e Mediatori Familiari, aprendo un dialogo attorno ad un tema comune.
1996-2016: il Ventennale
L’anno precedente ci venne una idea: festeggiare il ventennale della fondazione ISFAR. 1996-2016. Come? La risposta era abbastanza facile. Organizzare un congresso che raccogliesse le “voci” delle professioni che abbiamo sostenuto e promosso in tutto questo tempo e che ancora oggi continuiamo a promuovere. Così prese forma un evento in cui psicologi, psicoterapeuti, pedagogisti clinici, psicomotricisti funzionali e mediatori familiari si potessero confrontare su un tema comune: il viaggio. O , meglio, i viaggi e i viaggiatori nelle professioni di aiuto alla persona.
“L’uomo…con la valigia”: l’idea
L’idea era che le diverse professioni, i diversi professionisti, durante il congresso potessero confrontarsi sui “mezzi”, sulle “strade”, sugli obiettivi dei loro “viaggi”, su qual è la rappresentazione del viaggiatore/cliente e su qual è l’identità del viaggiatore/professionista. Da qui il titolo: “L’uomo…con la valigia”.Ma come tutti i congressi pensare al format è solo il primo passo. Seguirono mesi di contati, richieste, proposte, modifiche, entusiasmi, scoraggiamenti, vittorie… Il maestro Giampaolo Talani ci concesse di usare una immagine di una sua opera in bronzo, raffigurante un uomo con la valigia appunto, essenziale e bellissima; i relatori accolsero con eccitazione il tema e si misero a lavoro, chi più speditamente chi meno, per scrivere le loro relazioni; il Comitato Scientifico, implacabile, a sorvegliare la qualità del tutto e a far sì che i tempi fossero rispettati. Per non parlare della segreteria organizzativa impegnata a curare i rapporti con i formatori, trovare e allestire la location, promuovere l’evento ecc.
Poi la scelta dell’ospite straniero, il “superospite” come lo chiamerebbero in TV. Puntammo sulle neuroscienze e sui neuroni specchio, un argomento che fosse di interesse a tutti i professionisti presenti. E quindi di nuovo contatti, mail, telefonate internazionali, accordi.
Il Congresso
E dopo un anno e mezzo di lavoro eccoci lì, all’Auditorium al Duomo, nel cuore di Firenze, l’8 ottobre 2016. Presentati i lavori, presentati il Prof. Dott. Guido Pesci, fondatore e direttore scientifico dell’ISFAR, annunciate le novità organizzative ed editoriali, ringraziati i familiari del Prof. Giovanni Rabaglino e consegnato loro l’impegno formale ad istituire a suo nome una borsa di studio, il Congresso prese avvio.Prima le relazioni sulle grandi aree professionali: Psicologia, Psicomotricità Funzionale, Pedagogia Clinica, Psicoterapia, Mediazione Familiare, poi gli interventi maggiormente centrati sulle esperienze sul campo che hanno dato modo di vedere quanto le scienze si traducono in professioni e le professioni in professionisti abili ad aiutare, ognuno con mezzi e obiettivi propri, le persone in difficoltà.
Di quei momenti ricordo ancora l’entusiasmo, il calore, la partecipazione; ricordo il confronto con il pubblico, le risposte alle domande di approfondimento, la curiosità di scoprire ciascuno il mondo professionale dell’altro.
Senza nulla togliere agli altri relatori, fu coinvolgente l’approfondimento sull’uso dei cinque sensi nella relazione di aiuto della psicologa Clarice Ranfagni e interessante il “viaggio nell’arcipelago dell’animo umano” dello psicoterapeuta Giuseppe Tomai. E come non ricordare la dott.ssa Marta Mani che nel raccontare il bagaglio educativo del pedagogista clinico ci regalò la presentazione di uno strumento nuovo, il Tales of Sand®.
Poi il viaggio psicomotorio funzionale con Pietro ed Elena, raccontato da Letizia Bulli, l’appassionata relazione di Cinzia Vitale sulla Mediazione Familiare e sul suo personale cammino che l’ha portata dalla criminologia, cioè dalla logica “un solo vincitore” a fare la mediatrice familiare dove tutti devono sentirsi in qualche modo vincitori. Infine Antonio Viviani che, mettendosi a nudo, ha dimostrato quanto il professionista sia anche, e forse prima di tutto, persona.
Non posso però tacere l’incontro personale con Gregory Scott Hickcok, professore di Scienze Cognitive presso la University of California a Irvine, dove dirige il Center for Language Science e l’Auditory and Language Neuroscience Lab. Al di là della perfetta relazione magistrale su “Il mito dei neuroni specchio”, nella quale ha ridimensionato molti entusiasmi sulla scoperta di questo tipo di neuroni, conoscerlo di persona dopo mesi di contatti “virtuali” è stata una grande emozione per me.
Cento di questi anni!
Ma una festa non sarebbe stata una festa senza la convivialità e senza cantare “tanti auguri”.
Così, con una giovialità bambinesca, quel cantarsi “tanti auguri” mi ha fatto commuovere per i venti anni che stavamo celebrando e sorridere pensando che, ancora “bambini”, potevamo e possiamo crescere ancora.
Grazie.