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1974: dalla nascita della Pedagogia Clinica all’Accademia di Pedagogia Clinica

Articolo tratto e rielaborato dal libro di Marta Mani (2024) “Storia della pedagogia clinica: Cultura e Scienza” (Armando Editore) in cui si delineano le principali tappe storiche della scienza alla base della Pedagogia Clinica

 

Formulata la nascita della Pedagogia Clinica

La Pedagogia Clinica in quanto scienza  assume la sua definizione in un giorno specifico: sabato 9 febbraio del 1974. E in un contesto  preciso:  un incontro degli studiosi dell’Accademia Scientifica riuniti nella consueta sede del Centro Studi Antiemarginazione, ai quali Guido Pesci dichiara con enfasi ed entusiasmo le definizioni di Pedagogia Clinica per la scienza che aveva vivificato quel sapere scientifico e socio-culturale che li aveva guidati fino allora nella ricerca di soluzioni indispensabili alla persona, e di Pedagogista Clinico per il professionista che avrebbe animato questi orientamenti.

La Pedagogia Clinica e il suo specifico aggettivo “clinica”

Per Guido Pesci l’aggettivo “clinica” in affiancamento al sostantivo “pedagogia” o “pedagogista” rappresenta il focus della Pedagogia Clinica poiché inteso come aiuto alla persona; una scienza rivolta a soddisfare con impegni educativi e positivamente creativi il vasto ambito dei bisogni, indispensabili al rafforzamento delle capacità individuali della persona e al progresso culturale e sociale.

Per la Pedagogia Clinica la Persona è la vitale e funzionale cellula della società a cui devono essere riconosciuti i diritti propri di una primordiale e fondamentale parte, componente costitutivo sociale preminente.

L’impegno della Pedagogia Clinica compendia così il concetto di inclusione e muove sull’esigenza di promuovere un nuovo corredo educativo che prevede azioni per favorire lo sviluppo complessivo della Persona a partire dalle sue potenzialità che, riconosciute, è orientata ad affinarle e a svilupparne l’efficacia con un’operazione di soggettivazione i cui valori siano soddisfatti dalla stima di sé e dei propri bisogni sociali.

La Scienza della Pedagogia Clinica individuano nell’educazione della persona ogni opportunità di risveglio affinché possa stare bene con se stessa tanto da agire come forza attiva nel gruppo sociale con positività e migliorare la propria realtà.

Scienza e professione aspirano perciò a risolvere i problemi che hanno uno stretto legame con la vita reale, guardano all’uomo nella sua globalità, espressione delle innumerevoli facce prismatiche riunite nel territorio della realtà dell’universo relazionale e base dei rapporti umani, che accompagnano verso la libertà personale considerata la parte più intima e più nobile.

 

Fondazione del Movimento dei Pedagogisti Clinici

Le componenti del Cenacolo del Centro Studi Antiemarginazione una volta acclamati il valore e il successo del termine “clinica” e indicata l’essenza della scienza e della professione, che trovavano ormai naturale già nell

a lunga esperienza condotta fino ad allora, si sono animate da una ulteriore specifica identità culturale e scientifica e perciò aggregate in un progetto condiviso da cui nasce una forza associazionistica caratterizzata nel Movimento dei Pedagogisti Clinici con la presidenza di Guido Pesci.

Il Movimento si è sviluppato nel tempo come identità di gruppo sociale e professionale fino ad assumere una funzione pilota negli interventi di aiuto ed essere portavoce di una nuova cultura per il bene della collettività, i professionisti all’interno del Movimento si sono tutti impegnati attivamente per realizzare un mutamento nel sistema educativo causando una mobilitazione significativa delle coscienze. Mai fermi e

mai arrendevoli, costantemente impegnati a tonificare l’interiorità costruttiva del Movimento, i pedagogisti clinici hanno continuato a generare idee tese a cooperare e creare con civile coraggio una consapevolezza orientata a innovativi principi morali e sociali.

 

Accademia di Pedagogia Clinica

L’Accademia Scientifica formata dal gruppo di accademici, ricercatori in ambiti scientifici diversi, sostenuti da un pluralismo senza connotazioni di credo e ideologia che già aveva giovato tanto alla Pedagogia Clinica, mantiene viva l’esigenza nel Movimento di continuare e di potenziare ancor più la ricerca e la sperimentazione, e avendo la nuova scienza assunto un nome definito, anche per l’Accademia viene rintracciata la necessità di definirsi come la scienza, e da quel momento diventa Accademia di Pedagogia Clinica.

che consentono alla Pedagogia Clinica di raggiungere quegli importanti obiettivi che la distinguono e che si concretizzano in principi e metodologie adatte per definizioni di risposte concrete. In Accademia, viene svolto un lavoro attivo, operoso, fulcro di idee con vedute ampie e originali, e proprio per la sua potenza trasformatrice come strumento di cambiamento individuale e sociale, muove con l’intento di favorire nella persona la consapevolezza di sé, evitare ogni isolamento, concretizzare una disponibilità alla relazione per una partecipazione attiva e di valida cooperazione con gli altri, e per ogni singola persona, cellula sociale, promuovere in un processo educativo di proiezione verso l’equilibrio, l’evoluzione e il futuro.

L’Accademia di Pedagogia Clinica diviene dottrina dai principi fecondi e opera una sostanziale azione di solidarietà indirizzata ad appagare i bisogni del singolo, a favorire e perfezionare nuovi equilibri seguendo un fine individuale e collettivo.

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