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Emotion Focused Therapy: qual è l’origine dei problemi psicologici?

La Emotion Focused Therapy (EFT) è un approccio terapeutico che pone le emozioni al centro del processo di guarigione. Nata dagli studi di Leslie Greenberg, la EFT riconosce le emozioni come fonti cruciali di informazioni sui bisogni profondi degli individui. Questo metodo mira ad aiutare le persone a riconoscere, accettare e affrontare le proprie emozioni, contribuendo alla risoluzione di problemi psicologici come ansia e depressione.


Emotion Focused Therapy: che cosa è in breve

L’EFT, acronimo di Emotion Focused Therapy (Terapia Focalizzata sulle Emozioni), si configura come un approccio terapeutico che pone le emozioni al centro dell’esperienza umana, riconoscendole come una ricca fonte di informazioni cruciali riguardo a ciò che è significativo per gli individui nelle diverse fasi della vita. Questo metodo terapeutico si articola principalmente in due componenti essenziali: la relazioni empatica e i tipi di intervento che variano in modo specifico in base al problema (o marker) che emerge in seduta.

 

Come nasce l’ EFT-Emotion Focused Therapy

La EFT è nata e si è evoluta dagli studi di Greenberg  su come cambiano le persone in psicoterapia: Leslie Greenberg ha iniziato come ricercatore del processo dopo essersi  formato in Terapia Centrata sul Cliente e in Terapia della Gestalt.

Studiando il processo terapeutico attraverso le registrazioni delle sedute, prima quelle audio poi video, la ricerca portò a osservare come le persone che si coinvolgevano emozionalmente cambiavano di più. Da questa “semplice” osservazione ha preso avvio la costruzione di d’un modello di lavoro focalizzato sulle emozioni o orientato al processo di cambiamento.

 

EFT e problemi psicologici

Nella visione della Terapia Focalizzata sulle Emozioni (EFT), i disturbi mentali trovano le loro radici nelle emozioni profonde e dolorose. Spesso, le persone hanno vissuto esperienze emotive che sono rimaste senza risposta o che non sono state elaborate in modo adeguato. Le strategie utilizzate per affrontare queste emozioni, sebbene percepite come difese protettive, in realtà impediscono una piena espressione emotiva, generando una sorta di dissociazione o negazione dell’esperienza emotiva stessa. Questo non significa che le persone non comprendano ciò che provano, ma piuttosto che non lo accettino o lo rivendichino come parte di sé, causando un’esperienza emotiva distorta.

L’evitamento delle emozioni dolorose, considerate potenzialmente travolgenti, diventa così il nocciolo di molti problemi di salute mentale. L’ansia, ad esempio, può essere vista come un segnale di allarme che indica la presenza di emozioni rese mute, pronte a esplodere. Tuttavia, tentare di controllare queste emozioni in modo disfunzionale genera un circolo vizioso, contribuendo all’insorgere di disturbi come depressione, ansia e disturbi alimentari.

La terapia mira quindi a guidare le persone nel riconoscere, accettare e affrontare le proprie emozioni, comprendendo che esse esprimono bisogni legittimi e sani. Il vero processo di guarigione inizia quando ci si avvicina alle emozioni temute, permettendo loro di emergere e di essere integrate consapevolmente.

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