La multifunzionalità della Psicomotricità Funzionale®
Paola Ricci, in un capitolo del libro “Psicomotricità Funzionale esperienze professionali” (Armando, 2023) racconta un percorso psicomotorio funzionale con una bambina a cui è stata diagnosticata la “malattia di Legg-Calvé-Perthes”.
La malattia di Legg-Calvé-Perthes
Chi è affetto da morbo di Legg-Calvé-Perthes, un’infezione capace di provocare una forma di artrite degenerativa, è soggetto a periodiche rotture della testa del femore dovute a necrosi delle cellule ossee. I sintomi tipici consistono in zoppìa evidente, dolore dell’anca e difficoltà a camminare.
Il morbo di Perthes (solitamente viene così chiamato) rimane attivo per circa due anni e in questo tempo può alterare in modo permanente l’articolazione dell’anca. Nella maggior parte dei casi ha prognosi positiva e non pregiudica la mobilità articolare (nemmeno in prospettiva futura) del bambino, ma da una ricerca statistica è emerso che i bambini con morbo di Perthes in età superiore a 6 anni hanno maggiori probabilità di sviluppare problemi permanenti all’articolazione.
Adele
Adele, è una bambina di etnia Rom, parte di una numerosa famiglia il cui stile di vita ha probabilmente contribuito significativamente a creare una situazione di salute molto problematica. Dai narrati dei genitori emerge che Adele all’età di circa 5 anni accusava da qualche tempo dolore ad un’anca e zoppicava vistosamente fino a non appoggiare più un piede a terra durante la deambulazione spostandosi saltellando sull’altro arto. Nonostante questi sintomi i genitori non si sono mai rivolti al medico di base.
La situazione cambia quando un giorno, a seguito di una caduta, la bambina viene portata in ospedale e diagnosticato, attraverso indagini ortopediche, il morbo di Legg-Calvé-Perthes.
Visite e approfondimenti clinici successivi all’episodio della caduta hanno preannunciato un lungo periodo in sedia a rotelle che si sarebbe protratto quasi fino circa ai 13 anni, tempo necessario questo per una prima operazione di protesi all’anca ormai compromessa, inoltre un secondo intervento chirurgico sarebbe stato previsto al termine della crescita corporea.
Dal momento della caduta e ormai compiuti i 6 anni, la bambina è stata seguita dai servizi sociali che l’hanno affidata ad altra famiglia del territorio e predisposto l’utilizzo della sedia a rotelle. La famiglia affidataria, intrapresi diversi percorsi diagnostici e interpellati vari professionisti della riabilitazione, giunge al mio studio per un intervento. Nessuno dei professionisti consultati fino ad allora aveva proposto un percorso in quanto tutti sostenevano che non si potesse fare niente se non aspettare.
L’intervento psicomotorio funzionale
La metodologia psicomotoria funzionale ha guidato il percorso tenendo ovviamente conto del problema fisico, che impediva ad Adele di muovere il suo corpo efficacemente, e trovando strategie significative nelle risorse energetico affettive e relazionali nonché degli interessi specifici verso alcune attività piuttosto che altre.
Il primo semestre di incontri si è così focalizzato su questo primo obiettivo, che ha sollecitato la percezione propriocettiva e la distensione tonica globale e localizzata, ma ha anche promosso l’attenzione e la funzione di percezione esterocettiva e propriocettiva a tutti i livelli.
Gli incontri hanno rispettato una alternanza fra gioco globale e attività distensive. In particolare il gioco è stato, soprattutto nella prima fase del percorso, un tramite sempre presente. Le tecniche distensive e propriocettive utilizzate si sono alternate rispettando le reali disponibilità toniche e nell’intento di offrire interessi sempre rinnovati e percezioni non prevedibili così da risvegliare attenzioni significative.
La svolta
Successivamente un costante confronto con l’ortopedico mi ha sostenuta e guidata nella consapevolezza che le esperienze propriocettive stavano offrendo rilevanti opportunità anche inaspettate e che la testa del femore era rientrata nell’acetabolo dando nuove prospettive al movimento e allo sviluppo corporeo.
Dopo il primo anno l’ortopedico ha dato l’ok per una deambulazione sostenuta da stampelle e successivamente ad una deambulazione in autonomia ma che non prevedesse sforzi e traumi come quelli prodotti dai salti e dalla corsa.
Il lavoro quindi si è trasformato in attività di consapevolezza del tono e della postura nella posizione eretta nonché del ritmo nella deambulazione così da offrire costantemente presenza nelle azioni del corpo e guidare il controllo tonico globale e localizzato durante ogni attività giornaliera.
Parallelamente è proseguito il percorso di percezione propriocettiva attraverso le tecniche distensive statiche e dinamiche, passive e attive, che ha ampliato l’offerta sollecitando una importante e raffinata capacità di percezione propriocettiva del tono globale, del tono segmentario, del respiro e delle dissociazioni prassiche.
A distanza di due anni circa dall’inizio del nostro percorso insieme, l’ortopedico ha finalmente accertato che il morbo si era fermato e che il percorso intrapreso aveva completamente cambiato le prospettive di vita di Adele, e che inoltre prevedevano la possibilità di una protesi “forse, verso i 50 anni,” come ha riferito l’ortopedico invece delle predette operazioni previste per i 13anni, i 18anni e …
Conclusioni
Il percorso intrapreso con Adele si è rivelato molto funzionale non soltanto alla momentanea risoluzione del problema articolare, ma ha prodotto un’importante sollecitazione allo sviluppo globale della bambina.
Un progetto mirato a promuovere le potenzialità a tutti i livelli è quello che sempre guida le scelte dello Psicomotricista Funzionale® in modo da offrire un reale contributo alla crescita e allo sviluppo generale. Questo percorso ha sollecitato nuove conoscenze e consapevolezze in una bambina che in partenza mostrava interessi limitati, conoscenza di sé e del mondo ristretta, scarse vedute.
Questa emozionante testimonianza è frutto della professionalità e dell’amore per il proprio lavoro per il benessere globale della persona: diventa Psicomotricista Funzionale e amplia le tue possibilità professionali.
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