Capire il conflitto: gli elementi essenziali

Introduciamo alcuni concetti base sul conflitto ed esploriamo perché comprendere il conflitto è importante per il successo professionale e le relazioni interpersonali.
In letteratura esistono numerose definizioni diverse di conflitto. A noi piace definirlo come una situazione in cui vede due o più persone in opposizione, che richiede uno sforzo cognitivo e fisico per poter raggiungere un obiettivo. È un aspetto inevitabile in qualsiasi contesto di vita, da quella priva a quella lavorativa nasce, in pratica, quando gli individui non condividono lo stesso punto di vista e sono guidati da un atteggiamento personale che li porta a sviluppare opinioni e comportamenti differenti.
Elementi di conflitto
Per capire il conflitto possiamo riassumere i seguenti elementi essenziali:
- Il conflitto è inevitabile. Poiché non tutti pensiamo e agiamo allo stesso modo, si verificheranno dei disaccordi.
- Il conflitto di per sé non è né buono né cattivo. Lasciare il conflitto irrisolto può portare a risultati negativi. È importante lavorare per risolvere i conflitti e ottenere un risultato positivo.
- Il conflitto è un processo. Scegliamo come rispondere agli altri e possiamo intensificare o ridurre un conflitto.
- Il conflitto e l’evitamento del conflitto consumano entrambi energia. Più a lungo evitiamo di lavorare sulla risoluzione di un conflitto con qualcun altro, più energia ci spendiamo.
- Il conflitto ha elementi sia di contenuto che di emozione. Anche se il conflitto spesso nasce da un comportamento o un’azione specifica, spesso coinvolge emozioni sottostanti. Ad esempio, se il partner lascia sempre i piatti sporchi nel lavandino, nonostante le tue richieste di sciacquarli e metterli in lavastoviglie, potresti avere la sensazione che il tuo partner non ti rispetti. Ciò potrebbe portare a un conflitto sul lavaggio dei piatti.
- Possiamo scegliere di essere proattivi o reattivi in un conflitto. Adottare un approccio proattivo per risolvere i conflitti quando si presentano può portare a risultati più positivi.
Conflitto e altri termini simili
Alcune persone usano i termini “conflitto”, “competizione”, “controversia” e, a volte “violenza” in modo intercambiabile. Sebbene questi concetti siano simili o comunque abbiano caratteristiche in comune, non indicano esattamente la stessa cosa. vediamoli nel dettaglio:
Controversia/disputa: è un termine che indica un disaccordo tra le parti. In genere, una controversia è di natura contraddittoria e spesso il termine si usa con una connotazione giuridico-legale. Anche se il conflitto può essere ostile, non sempre lo è.
Competizione: è una rivalità tra due gruppi o due individui per un risultato che entrambi cercano. In una competizione c’è un vincitore e un perdente. Le parti coinvolte in un conflitto possono o meno vedere la situazione come una competizione per le risorse. Idealmente, le parti in conflitto lavoreranno insieme anziché competere.
Violenza: sebbene alcune situazioni di conflitto si trasformino in atti di aggressione e ostilità, la violenza interpersonale non è sinonimo di conflitto in quanto implica atti di aggressione come l’intento di danneggiare o di nuocere effettivamente a un altro o alla sua proprietà. Idealmente, il conflitto sarà produttivo, rispettoso e non violento.
Conclusioni
Capire il conflitto è essenziale per comprendere che fa parte delle relazioni umane e solo sapendolo gestire è possibile vivere serenamente contesti e relazioni. Un professionista, prima di proporre interventi sulla risoluzione dei conflitti, deve conoscerne tutti gli aspetti teorici e saper rintracciare ciò che ostacola e ciò che favorisce una risoluzione.