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L’ascolto del minore vittima e/o testimone di abuso o maltrattamento: intervista alla Prof.ssa Federica Gradante

La Dott.ssa Federica Gradante, Psicologa formata in Psicologia Giuridica e Psicodiagnostica, Docente dell’ISFAR parla ai microfoni di Radio Fiesole della sua Professione.

 

  • Di cosa si occupa nella sua Professione?

Sono Psicologa specializzata in Psicodiagnostica (ovvero l’ambito testistico che compete allo Psicologo, nello specifico lo psicodiagnosta usa strumenti quali ad esempio questionari di personalità, test di intelligenza, test grafici come il disegno per approfondire più nel dettaglio alcune aree di funzionamento della persona ecc) e Psicologia Giuridica. Lo Psicologo Giuridico si occupa, in collaborazione con l’Avvocato, di rispondere a quesiti legali posti dal Giudice che possono essere formulati dal Tribunale Civile, Penale o Minorile.Da diversi anni ormai lavoro come Consulente Tecnico per il Tribunale nei casi di affido, valutazione dell’idoneità genitoriale e ascolto del minore vittima di abuso o testimone di reato, ambito quest’ultimo che mi sta molto a cuore e per il quale ho fatto una specifica formazione con la Dott.ssa Scali Melania, una della massime esperte in Italia. Mi occupo inoltre di sostenere donne e bambini vittime di maltrattamento presso un centro antiviolenza di Mantova del quale sono socia ordinaria da oltre 3 anni.

 

  • Come mai ha scelto di affrontare nella sua carriera professionale un ambito cosi delicato come l’abuso su minore? Può spiegarci meglio questo fenomeno?

La violenza sui minori è una realtà tristemente diffusa in Italia , spesso nascosta:  noi vediamo solo la punta dell’iceberg, tutto il resto rimane sommerso ; il più delle volte purtroppo resta chiuso tra le 4 mura di casa oppure emerge creando traumi nel minore . Molte ricerche infatti evidenziano il rischio di “vittimizzazione secondaria” legata agli interventi che vengono fatti sul bambino successivamente all’abuso , quali per esempio l’essere esaminato da troppi esperti in maniera spesso invasiva oltre allo stress che comporta l’essere ascoltato in un aula di Tribunale: il bambino dovrebbe essere ascoltato con tutte le necessarie cautele.

 

  • Alla luce della sua esperienza quali competenze mette in campo nella formazione con ISFAR?

Trovo importante sensibilizzare e formare le persone su questa tematica in quanto un minore testimone di reato o vittima di violenza nel momento in cui viene ascoltato in merito ai fatti può essere facilmente condizionato da molteplici fattori che  non sempre vengono riconosciuti dalla persona che conduce l’intervista e possono portare facilmente a fraintendimenti o addirittura alla creazione di falsi ricordi, Che inevitabilmente vanno poi ad incidere sulla qualità della testimonianza resa dal bambino.

Da qui l’importanza di imparare tecniche adeguate per ascoltare il minore e gestire con maggior consapevolezza questi meccanismi, al fine di non incorrere in errori nella raccolta della testimonianza che a volte può essere addirittura l’unico elemento che arriva alle mani del Giudice.

 

  • Per quali utenti potrebbe essere vantaggioso e utile padroneggiare queste tecniche?

Sicuramente possono beneficiare di queste conoscenze Psicologi, Medici specializzati in Psichiatria, Assistenti Sociali e tutti quei Professionisti di area sanitaria che, a vario titolo, entrano in contatto con bambini vittime di violenza o testimoni di reato o affrontano tale problematica nel contesto lavorativo e desiderano approfondirla più nel dettaglio. Saper ascoltare ed intervistare il bambino vittima o testimone significa innanzitutto tutelarlo evitandogli ulteriori stress nel corso dell’iter giudiziario già di suo lungo e tortuoso, significa quindi agire nell’ottica della collaborazione di rete e del benessere del minore.

 

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