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La nascita del Teatro Poietico Trasformativo®

Il Teatro Poietico Trasformativo nasce dall’esperienza e dal lavoro di ricerca di Maria Grazia Magazzino con Maria Grazia Dal Porto e Alberto Bermolen. L’articolo presenta il metodo e anticipa la prima formazione specifica ISFAR Teatro Poietico Trasformativo®

 

Cosa è il Teatro Poietico Trasformativo®

 

Chiunque si muova tra le scene di un antico teatro sente il fascino e il mistero di quel luogo  in cui, in ogni tempo, storie, emozioni, sentimenti, relazioni, desideri, aspettative trovano un modo e  uno spazio per rendersi visibili e per svelare tutta la potenzialità trasformativa dell’essere e dell’agire di coloro che, a vario titolo, si trovano a essere parte di una scena teatrale.

Il Teatro Poietico Trasformativo® usa  la forza ancestrale dell’azione drammatica per porla al servizio della crescita della persona e delle comunità sociali nelle quali quest’ultima vive.  Apre uno spazio nel quale  qualcosa di significativo diventa visibile  o dove una comunità di persone può condividere un’esperienza di consapevolezza  profonda della sua realtà e delle sue migliori possibilità future.

E’  un metodo che nasce da decenni  di  lavoro e di ricerca che ho condotto con Maria Grazia e Alberto Bermolen e si pone come punto di convergenza creativa tra:

  • lo psicodramma olistico di Maria Grazia Dal Porto e Alberto Bermolen
  • il teatro spontaneo e lo psicodramma di Jacob Levi Moreno
  • lo psicodramma pedagogico di Maria Alicia Romano
  • il Social Presencing Theatre  di Arawana Hayashi del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston

Al cuore del Teatro Poietico Trasformativo® vi è la convinzione secondo la quale  la qualità della vita di una persona e di un gruppo sociale (la famiglia, la classe, il gruppo di lavoro, un’azienda  ecc..) non dipende  solo da ciò  che fa o da come lo fa, né è vincolata a ciò che  accade, né dalle prospettive future alle quali intende accedere, ma è sostenuta  dal  “luogo ” interiore da cui opera.

Questo luogo interiore è il «punto cieco» dell’esperienza quotidiana: sfugge ordinariamente alla persona e all’organizzazione, nel quotidiano svolgersi delle sue giornate.

Il Teatro Poietico Trasformativo® nasce  per rendere  visibile questo punto cieco, mettendo in luce tutte le potenzialità, liberando energie bloccate, attraverso diversi metodi e tecniche che consentono alla saggezza del corpo di esprimersi in tutta la sua pienezza.

Il corpo parla attraverso il suo sentire, è un’antenna preziosissima per la persona e per un’ intera comunità, perché  in grado di abilitare una connessione capace di aprire orizzonti di significato e prospettive future  riguardo a situazioni, spesso bloccate e complesse, in cui si è immersi. Semplici posture e movimenti del corpo, all’interno di una rete di relazioni che si compongono e scompongono sulla scena,  sono in grado di dissolvere prospettive limitanti, stabiliscono una comunicazione diretta e immediata con se stessi e con gli altri,   aprono la strada  all’intuizione –  spesso sepolta sotto la pesante coltre di un eccessivo ragionare  –  per rendere manifesti  punti di leva più potenti  e avviare processi di trasformazione  profonda  a livello personale e sociale.

E’ una metodologia poietica perché finalizzata a promuovere un’azione trasformativa :crea qualcosa che prima non c’era. Abilita il passaggio attraverso una soglia: quella che segna la trasformazione di un bozzolo in farfalla , di un bocciolo in un fiore. Risveglia le infinite risorse che albergano  – spesso inutilizzate –  nelle persone e nelle organizzazioni e crea le condizioni  perché  queste ultime possano essere messe al servizio di ciò che si intende realizzare, personalmente e collettivamente.

 

L’esperienza del Teatro Poietico Trasformativo®   

 

L’opera Les poissons rouges (Intérieur, bocal de poissons rouges) di Henry Matisse è un quadro in grado di dare un’immagine visiva molto efficace della ricchezza del TPT.

Il pittore dipinge un interno nel quale si intravede un divano, alcuni cuscini, uno spigolo di un tavolo.  In posizione centrale, poggiato su di un tavolino, un vaso con due pesci rossi cattura l’attenzione dell’osservatore. C’è poi una finestra nella stanza e lì, fuori della finestra, un paesaggio parigino, una strada, persone che camminano. Il fascino di questo dipinto risiede nel rapporto che il pittore stabilisce tra ciò che è dentro la stanza e ciò che è lì, fuori dalla finestra. E’ un rapporto dinamico, che sembra animarsi sotto gli occhi meravigliati dell’osservatore a tal punto  che chi guarda può arrivare a percepire il palazzo ad angolo, la strada parigina, come parte della stanza.  I due pesci rossi – che sono nel vaso sul tavolo nella stanza –  potrebbero essere anche lì fuori nella strada, liberi di sguazzare. E la finestra – un oggetto caro a Matisse – più che segnare il confine, ha la funzione di unire uno spazio privato ad un pubblico universo di esperienze.

L’esperienza del Teatro Poietico Trasformativo®, come accade nel quadro di Matisse, dopo aver segnato  la tensione tra il “dentro” e il “fuori”, tra il mondo interiore della persona e la realtà delle organizzazioni sociali nelle quali è immersa, è  in grado di porli in un mutuo e dinamico movimento, per consentire incessantemente il passaggio dall’essere all’esserci.

Passaggio prezioso più che mai nel momento storico che stiamo attraversando: una strada possibile perché  la crescita della persona e delle organizzazioni possa compiersi  – simultaneamente  – in tutta la sua pienezza.

 

Dott.ssa Maria Grazia Magazzino
Pedagogista Clinico®, Consulente e facilitatrice di processi di trasformazione e rigenerazione relazionale

 

 

 

 

 

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