Come diventare Psicologo CTU oggi? Vediamo insieme le procedure e le normative presenti in ambito Civile, per inquadrare e definire il ruolo professionale del Consulente Tecnico d’Ufficio.

Uno Psicologo che vuole lavorare in ambito giuridico può farlo da Consulente Tecnico di Parte, quando sono le parti in causa a sceglierlo e chiamarlo, o può lavorare da Consulente Tecnico d’Ufficio iscrivendosi agli albi speciali dai quali il Giudice attinge al bisogno. Per riassumere l’iter per diventare CTU è il seguente:

• Possedere i requisiti
• Iscrizione all’Albo dei CTU
• Nomina del CTU
• Accettazione dell’incarico e giuramento
• Formulazione del quesito
• Stesura della relazione tecnica

Ecco il percorso che ti porterà a lavorare in e con il Tribunale.

Possedere i requisiti

Ogni Ordine territoriale e ogni Tribunale prevede dei requisiti minimi che si differenziano tra loro per numero di anni di anzianità di iscrizione, per ore formative ecc.  A titolo di esempio, la recente delibera G/01 del 2017 dell’Ordine degli Psicologi della Toscana prevede i seguenti requisiti:

• Iscrizione Albo A dell’Ordine degli Psicologi da almeno 3 anni
• Formazione post-lauream inerente l’ambito psico-giuridico di almeno 150 ore complessive (o esperienza professionale pregressa)
• esperienza pratica nell’ambito della psico-giuridica nell’ultimo triennio
• conoscenza della normativa e linee guida in ambito psico-giuridico
• non aver riportato negli ultimi tre anni sanzioni disciplinari che comportino la sospensione dall’esercizio della professione di psicologo

Come si capisce uno dei requisiti più importanti per saper lavorare da CTU è rappresentato dalla formazione specifica in Psicologia Giuridica e Forense.

Ok. Hai studiato e fatto pratica. Adesso puoi procedere.

Iscrizione all’albo dei CTU

Il Giudice, ai sensi dell’art. 61 c.p.c., po’ farsi assistere da uno o più consulenti tecnici, solitamente scelti tra le persone iscritti nell’Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio o Albo CTU. Per l’iscrizione, se si possiede una “specifica competenza in una determinata materia” (vedi “possedere i requisiti”) è necessario depositare la domanda e i documenti previsti dall’art. 16 disp. att. c.p.c. compreso un curriculum professionale dettagliato presso il Tribunale del luogo di residenza anagrafica. A quel punto il Tribunale con l’aiuto dell’Ordine di appartenenza vigila sul possesso e il mantenimento dei requisiti necessari.

Perfetto, sei dentro. Vedrai che il Giudice prima o poi ti chiamerà.

Nomina del CTU

Lo Psicologo nominato CTU riceve dalla Cancelleria, ormai via posta elettronica certificata, la nomina da parte del Giudice con l’invito di presentarsi ad una udienza fissata per il conferimento dell’incarico. Se lo Psicologo nominato, come spesso succede, è scelto all’interno dell’Albo dei CTU, non può rifiutare l’incarico almeno che non sussistano ragioni di astensione. Se lo Psicologo nominato CTU non è iscritto all’Albo dei CTU può rifiutare l’incarico. Astensione e rifiuto possono essere esercitati e comunicati fino a tre giorni prima dell’udienza di comparizione.

Ovviamente sono previsti casi in cui il CTU, che pur non si è astenuto, può essere ricusato dalle parti: per esempio, se ha interesse nella causa, se è un familiare o un parente oppure ha un credito/debito con una delle parti, se ha deposto come testimone nella causa, se è tutore di una delle parti ecc.  I motivi di ricusazione sono ben precisi e vengono chiaramente indicati nell’art. 51 c.p.c.

Fatto. È ora di fare sul serio.

Accettazione dell’incarico e Giuramento

Nell’udienza di comparizione il CTU nominato giura di fronte al Giudice: “Consapevole della responsabilità morale e giuridica che assumo nello svolgimento dell’incarico, mi impegno ad adempiere il mio ufficio al solo scopo di far conoscere la verità e a mantenere il segreto su tutte le operazioni peritali”. Prestato il giuramento lo Psicologo CTU dichiara le proprie generalità, le qualifiche e l’indirizzo professionale.

Un giuramento è un atto solenne, non si scherza. Però ora leggi bene il quesito che ti viene posto.

Formulazione del quesito

Il Giudice a questo punto formula il quesito, un quesito che il CTU non deve per forza accogliere in modo passivo: il CTU, infatti, può proporre integrazioni o variazioni partecipando attivamente alla formulazione. Nel quesito inoltre possono anche essere esplicitate le persone da esaminare e/o sentire per l’espletamento dell’incarico.

Seguono le disposizioni relative all’acconto dell’onorario del CTU, l’eventuale nomina dei Consulenti Tecnici di Parte (che possono però essere incaricati anche in seguito) e l’individuazione certa da parte dello Psicologo CTU dell’inizio delle operazioni peritali. A questo punto il Giudice finna il termine entro il quale lo Psicologo CTU deve depositare la relazione e lo autorizza a prendere visione degli atti processuali, a nominare ausiliari di fiducia, alla visione e/o copia dei documenti sanitari presso strutture pubbliche o private.

Vai. Si parte. Ora è il momento di fare veramente il tuo lavoro da Psicologo CTU.

Stesura della relazione tecnica

Gli esiti della consulenza vengono comunicati al Giudice attraverso una relazione scritta. Solitamente la relazione finale  è strutturata in modo da presentare la metodologia e il quadro di riferimento teorico; la cronologia delle operazioni peritali, l’esame e la sintesi della documentazione presente nel fascicolo di causa; la sintesi del materiale raccolto tramite i colloqui/incontri di osservazione, visite domiciliari ecc.; l’eventuale approfondimento psicodiagnostico; le osservazioni conclusive con, certamente, la risposta al quesito.

Questo è l’iter che uno Psicologo segue per lavorare da Consulente Tecnico d’Ufficio. Per farlo davvero ci vogliono però competenze e capacità. Una buona preparazione è perciò la base per fare al meglio il proprio lavoro.

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