Il The Grief Maze Game® è il primo gioco da tavolo professionale in Italia per l’elaborazione del lutto. Ma come funziona in pratica? Quale uso farne e quali vantaggi determina in un contesto clinico di aiuto alla persona? Ce ne parla il Dott. Simone Pesci, psicologo e Psicoterapeuta, autore del gioco, edizioni ISFAR.
Stavo seguendo Giada, una ragazza di 14 anni, già da otto mesi, con un percorso psicoterapeutico per le sue difficoltà legate all’insicurezza e al riconoscimento/gestione delle emozioni, quando le proposi di lavorare con il The Grief Maze Game®.
Chi è Giada
Giada quando l’ho conosciuta era una ragazza fragile, chiacchierona, goffa. Generalmente tendeva a non esprimere la rabbia, una delle tante emozioni che faceva fatica a sentire e simbolizzare. Quando parlava, metteva dentro le frasi dettagli ridondanti, eccessivi e certe volte triviali allo scopo di attivare in me reazioni di attenzione e conforto. Presentava i suoi genitori omettendo tutti o quasi gli aspetti negativi. Per la paura dell’abbandono la sua maggiore preoccupazione era di mantenere la vicinanza con gli altri, manifestando però al contempo il rifiuto di un coinvolgimento intenso e ricorrendo a modalità relazionali di tipo manipolativo. Il punto nevralgico del problema, secondo Giada, era di non valere abbastanza, di non essere una persona degna di ricevere vero affetto e di non essere sufficientemente capace di crearsi amicizie stabili. La chiusura che ne derivava era anche rafforzata dall’insoddisfazione rispetto al proprio corpo, visto come eccessivamente grasso e poco armonioso.
L’introduzione del The Grief Maze Game®
Ad un certo punto Giada, durante uno dei nostri incontri, mi parlò per la prima volta della nonna materna, deceduta quasi due anni prima. La nonna era una figura di riferimento per Giada in quanto l’”unica che mi diceva che sono bella”. In quel momento il ricordo era molto presente tanto da palesarsi anche nei sogni notturni. Per lavorare su questa perdita e soprattutto per far emergere le parti che Giada non riusciva a mostrare con persone che non fossero la nonna, decisi di introdurre il The Grief Maze Game®.
Il The Grief Maze Game® con Giada
L’utilizzo del gioco con Giada fu molto importante. Inizialmente Giada tendeva a cercare di “atterrare” sulle caselle verdi, quelle relative ad attività puramente ludiche, nel tentativo di evitare un lavoro diretto sull’elaborazione. Poi, progressivamente, anche grazie al fatto che il The Grief Maze Game® ci aveva permesso un avvicinamento fisico – giocavamo in terra, disposti a 90° l’uno con l’altro – Giada si è lasciata andare alle esperienze. Le proposte del Grande Vecchio Saggio erano vissute e accolte con partecipazione e io potevo chiedere approfondimenti emotivamente molto attivanti e coinvolgenti. Abbiamo giocato al The Grief maze Game® per sei incontri, prima di tornare a modalità conversazionali più “tradizionali”. In questi sei incontri Giada ha scoperto che quella bellezza che la nonna le riconosceva non era solo fisica, estetica; ha esperito che la bellezza non era svanita con la perdita della nonna; ha rinsaldato e trasformato il legame che aveva con la nonna materna; soprattutto, ha compreso che ciò che aveva perso con la sua morte era molto di più di una persona, bensì la “parte di me che si vuol bene”.
Conclusioni
L’esperienza con Giada è stata molto intensa e interessante. E dimostra almeno quattro cose:
- la morte può “entrare” in un percorso psicologico anche quando non te lo aspetti
- elaborare la perdita significa far emergere aspetti di sé che diversamente si tende a tener nascosti
- elaborare la perdita significa trasformare il dolore in resilienza
- il The Grief Maze Game® può essere un modo diverso di stare in relazione e può, pertanto, aiutare a percorrere strade inesplorate
Questo è solo un esempio clinico, peraltro nemmeno da “manuale”. Ma forse le storie da manuale non esistono.
Esistono le persone con le loro caratteristiche, dolori, aspetti nascosti e sopiti.
Ed esiste un saper stare in relazione capace di dar voce a queste cose, assecondando così la naturale tendenza al migliore sviluppo di sé.
Ti è piaciuto l’articolo? Ti interessa saperne di più? Scopri il The Grief Maze Game®, il primo gioco da tavola per l’elaborazione del lutto. Il gioco, Edizioni scientifiche ISFAR, si avvale delle competenze ed esperienze professionali del suo ideatore Dott. Simone Pesci ed è garantito dall’Istituto Superiore di Formazione, Aggiornamento e Ricerca. Scopri di più