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Il Metodo SVA con bambini vittime o testimoni di reati sessuali

Cosa è e come si  struttura il Metodo SVA,  lo strumento qualitativo per valutare la credibilità del resoconto del minore vittima di abuso o testimone di reato? La Dott.ssa Federica Gradante spiega nel dettaglio fasi e caratteristiche della procedura in ambito giudiziario.

 

Il Metodo SVA

 

Lo Statement Validity Assessment (SVA) è uno strumento progettato per valutare la credibilità della testimonianze resa da bambini testimoni o vittime di reati sessuali.
È difficile determinare i fatti quando ci si trova di fronte ad una denuncia per abusi sessuali, poiché spesso non ci sono prove mediche o fisiche. Frequentemente, la presunta vittima e l’imputato forniscono testimonianze contraddittorie e, spesso, non ci sono testimoni indipendenti che forniscano una versione obiettiva degli eventi. Ciò rende importante la valutazione della credibilità percepita dell’imputato e della presunta vittima.
Lo SVA consiste di quattro fasi:

  1.  un’analisi del caso;
  2. un’intervista semi strutturata;
  3. la CBCA che valuta sistematicamente la qualità di una dichiarazione;
  4. la lista di controllo di validità che valuta i risultati emersi dalla CBCA attraverso una serie di domande.

 

L’analisi del caso

 

L’analisi del file-caso fornisce all’operatore esperto SVA informazioni su ciò che può essere successo e sui problemi che sono stati contestati.

 

L’intervista semi strutturata

 

La seconda fase è costituita da un’intervista semi strutturata in cui il bambino fornisce il proprio resoconto. Intervistare i bambini piccoli è particolarmente difficile perché le loro descrizioni degli eventi possono essere facilmente inquinate dalle informazioni rese dagli adulti verso cui il minore tende spesso ad essere accondiscendente. Il pericolo, se l’intervistatore non è preparato, è che l’interrogatorio possa diventare suggestivo e creare falsi ricordi.  Esistono a tal fine tecniche di intervista che sono state progettate per ottenere quante più informazioni possibili favorendo uno stile narrativo libero, senza intrusioni e suggestioni.

 

Il CBCA – Criteria Based Content Analysis

 

L’intervista effettuata con il bambino viene registrata e trascritta.  Le trascrizioni sono utilizzate per la terza parte dello SVA: il CBCA. In questa fase si cerca la presenza nelle trascrizioni di 19 criteri che daranno un punteggio di buona o cattiva qualità della dichiarazione da un punto di vista qualitativo. L’ipotesi è che le affermazioni veritiere contengano più di questi criteri rispetto a dichiarazioni costruite. Esempi di questi criteri CBCA sono la produzione non strutturata (se l’informazione non è fornita in una sequenza temporale cronologica), le contestualizzazioni (riferimenti al tempo e allo spazio:“Mi ha contattato per la prima volta in giardino durante le vacanze estive”), descrizioni di interazioni (affermazioni che collegano almeno due attori l’uno con l’altro: “Nel momento in cui mia madre è entrata nella stanza, ha smesso di sorridere”). Le persone sincere non saranno così preoccupate di dare un’impressione credibile all’intervistatore portando anche elementi inaspettati o poco vantaggiosi (sentimenti di colpa verso il presunto abusante, moti emotivi durante il racconto ecc). I bugiardi saranno invece più desiderosi di dare un’impressione credibile agli altri e tralasciare informazioni che, a loro avviso, potrebbero danneggiare la loro immagine di persona sincera. È più probabile che una dichiarazione veritiera contenga informazioni incoerenti con gli stereotipi  più comuni. Esempi di questi cosiddetti criteri di “opposizione alla verità-stereotipo” sono correzioni spontanee (correzioni fatte senza chiedere all’intervistatore: “Indossava una giacca nera, no aspetti… era blu”) e sollevare dubbi sulla propria testimonianza (“So che tutto questo suona davvero strano“).

 

La Lista di Controllo e Validità

 

La quarta e ultima fase del metodo SVA consiste nell’esaminare se esistono spiegazioni alternative che potrebbero aver influito sulla presenza dei criteri CBCA nelle trascrizioni. A tale scopo è stata creata una checklist (lista di controllo di validità), che consiste in 11 situazioni ipotetiche che si ritiene possano influire sui punteggi CBCA. Affrontando sistematicamente ciascuna delle questioni trattate nella lista di controllo della validità, il valutatore esplora e considera interpretazioni alternative dei risultati del CBCA. Ogni risposta affermativa che il valutatore dà a un problema solleva un dubbio sulla validità del risultato CBCA. Un problema menzionato nella lista di controllo di validità è l’inadeguatezza dell’affetto. Questo si riferisce al fatto che l’affetto mostrato dal bambino quando viene intervistato (di solito tramite comportamento non verbale) sia inappropriato per le presunte esperienze vissute dal bambino. Ad esempio, i reati sessuali sono emotivamente disturbanti e suscettibili di turbare le vittime. Di conseguenza, di solito si può prevedere una chiara manifestazione di emozioni da una vittima veritiera durante l’intervista. L’assenza di queste emozioni potrebbe indicare che la storia è stata inventata. Va comunque fatta un attenta valutazione caso per caso poiché esistono anche situazioni in cui bambini vittime di ripetuti abusi nel tempo tendono poi a non manifestare disagi perché hanno “normalizzato” le violenze per proteggersi dalla sofferenza.

Il metodo SVA, pur essendo uno strumento di carattere qualitativo, è molto utilizzato nei tribunali (penali) per valutare la credibilità delle testimonianze rese da bambini vittime o testimoni di reati sessuali e permette di raccogliere informazioni molto utili a fini forensi.

 

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