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Emotion Focused Therapy e Emotionally Focused Therapy

Somiglianze e differenze dei due approcci dalle origini comuni e dai significati teorici ed operativi molto diversi. 

 

Introduzione

La psicoterapia tende a percorrere strade che, pur a partire da nuclei comuni, sono molto diverse fra loro, sia in termini teorici che applicativi. Molto spesso queste divisioni si creano a partire dai percorsi personali dei capi-scuola. E forse è da questo punto di vista che devono essere lette le affinità e le divergenze fra Emotion Focused Therapy (Greenberg) e Emotionally Focused Therapy (Johnson). In questo articolo, supportato dalle ricerche di Brubacher (2017) proviamo a delineare un quadro sintetico di ciò che accomuna e di ciò che differenzia i due approcci.

 

 

Inizi comuni

 

Emotion Focused Therapy e Emotionally Focused Therapy hanno una origine comune in un approccio alla terapia di coppia particolarmente attento alla dimensione emotiva. Johnson e Greenberg negli anni ’80 del XX secolo hanno insieme condotto una serie di ricerche che hanno trovato esito nella Emotionally Focused Therapy quale approccio per la terapia di coppia. Per sviluppare l’approccio Sue Johnson e Leslie Greenber hanno revisionato numerosi video di terapia di coppia per determinare gli elementi chiave del cambiamento. I due ricercatori sono stati certamente influenzati dagli approcci esperienziali di Carl Rogers e Fritz Perls, specie per quel che riguarda l’evidenza che le emozioni sono capaci di creare significato e guidare il comportamento. Altri elementi che oltre agli approcci umanistico-esperienziali hanno influenzato i modelli sono le teorie sistemiche e la teoria dell’attaccamento: in particolare nel tempo Sue Johnson ha sempre più dato rilievo alla teoria dell’attaccamento come parte fondamentale del suo modello, mentre Greenberg ha via via enfatizzato l’aspetto esperienziale.

 

 

Termini simili, ma diversi significati

 

L’Emotion Focused Therapy è un termine che viene spesso utilizzato come sinonimo di terapia esperienziale orientata al processo (Elliott et al., 2004).

Greenberg “ha deciso che, sulla base dello sviluppo della teoria delle emozioni, trattamenti come la terapia esperienziale orientata al processo, nonché alcuni altri approcci che enfatizzavano l’emozione come obiettivo del cambiamento, erano sufficientemente simili tra loro e diversi dagli approcci esistenti al merito essere raggruppati sotto il titolo generale di approcci incentrati sulle emozioni”. Greenberg usa il termine “focalizzato sull’emozione” per suggerire l’integrazione assimilativa di un focus emotivo in qualsiasi approccio alla psicoterapia e considera l’attenzione sulle emozioni come un fattore comune tra i vari sistemi di psicoterapia. Tuttavia Greenberg, stesso propone un sistema di intervento psicoterapeutico denominato Emotion Focused Therapy (EFT- Psicoterapia Focalizzata sulle Emozioni) quale approccio esperienziale orientato al processo (PE-EFT). La EFT di Greenberg integra interventi Gestalt, Centrati sul Cliente ed esperienziali per facilitare i processi di cambiamento cognitivo-affettivo delle persone in psicoterapia.

L’uso del termine “terapia focalizzata emotivamente” da parte di Sue Johnson si riferisce, invece, a un modello specifico di terapia relazionale che integra esplicitamente sistemi e approcci esperienziali e pone in risalto la teoria dell’attaccamento come teoria della regolazione delle emozioni. L’approccio di Sue Johnson all’EFT si concentra sulla teoria dell’attaccamento come teoria dell’amore degli adulti in cui attaccamento, cura e sesso sono intrecciati. L’approccio di Johnson all’EFT mira a rimodellare le strategie di attaccamento verso l’interdipendenza ottimale e la regolazione delle emozioni, per la resilienza e la salute fisica, emotiva e relazionale.

 

 

Divergenze e differenze storiche

 

Il modello Emotionally Focused Therapy di Johnson, la quale ha continuato nel tempo a integrare teoria dell’attaccamento e approcci sistemici e umanistici, ha mantenuto la struttura di base indirizzandosi a rimodellare il legame di attaccamento in particolare nella terapia di coppia. Si estende poi, secondariamente, a terapie individuali e familiari. Emotionally Focused Therapy è un approccio empiricamente validato: le ricerche scientifiche hanno, infatti, dimostrato l’efficacia dell’Emotionally Focused Therapy nel modificare i rapporti delle coppie in difficoltà.
Nel 1986, Greenberg ha scelto “di riorientare i suoi sforzi sullo sviluppo e lo studio un approccio esperienziale alla terapia individuale”, spostando l’attenzione dalla terapia di coppia verso la psicoterapia individuale. Basandosi sulle teorie e le modalità esperienziali di Rogers e Perls, così come sulle ricerche che confermano il ruolo adattativo delle emozioni in funzionamento umano, è stata manualizzata la Emotion Focused Therapy. Successivamente, Greenberg assieme a Goldman ha sviluppato anche l’Emotion Focused Therapy nella direzione della terapia di coppia. La Emotion-Focused Therapy è una psicoterapia validata empiricamente che si è rivelata un trattamento efficace per numerosi problemi psicologici fra i quali depressione, ansia, problemi alimentari, problemi interpersonali, disturbi post traumatici, disturbo borderline di personalità.

 

 

Obiettivi differenti

 

L’Emotion Focused Therapy di Greenberg ha come obiettivo primario il “cambiare l’emozione con l’emozione” cioè evocare nuove emozioni attraverso metodi attivi ed esperienziali derivate da una sintesi fra l’approccio rogersiano e la gestalt con elementi sistemici.

L’Emotionally Focused Therapy di Sue Johnson ha come obiettivo primario di rimodellare i legami di attaccamento attraverso modalità esperienziali derivate da una visione sistemica.
L’attenzione di Greenberg è intrapsichica: creare una più forte identità personale, una migliore autoregolazione e, di conseguenza, relazioni migliori, l’obiettivo di Johnson è interpersonale: creare cicli positivi di interazione in cui le persone siano in grado di chiedere e offrire conforto e sostegno.

 

 

Elementi comuni

 

Gli elementi comuni ai due approcci psicoterapeutici in sintesi sono:

  • La dimensione esperienziale
  • Gli interventi “sistemici”
  • Il lavoro sulla dimensione emotiva

Entrambi gli approcci hanno mantenuto come caposaldo teorico-operativo l’importanza della sintonizzazione empatica e attribuiscono un valore rilevante al fatto che le persone in terapia possano pienamente esperire aspetti emotivo-affettivi.
Come sottolineano anche le denominazioni, centrale per entrambi gli approcci è la dimensione emotiva e la convinzione che solo lavorando con le emozioni si possa ottenere un cambiamento terapeutico. Nonostante questa forte comunanza, c’è però una differenza nel modo in cui i due approcci lavorano con l’emozione. L’Emotion Focused Therapy categorizza le emozioni in quattro tipi per aiutare i terapeuti a saper rispondere a un cliente in un determinato momento: emozione adattiva primaria, disadattiva primaria, secondaria e strumentale. Mentre l’emozione adattivo primaria è vista come una guida affidabile per il comportamento, l’emozione disadattiva primaria è vista come una guida inaffidabile. L’approccio di Johnson, invece, non si distingue tra emozioni  adattative e disadattive primarie né differenzia le emozioni come disfunzionali o funzionali: tutte le risposte emotive primarie sono considerate come modalità per reagire all’“angoscia di separazione”: per il modello di Johnson sono i modelli di interazione che sono problematici o disfunzionali e non le emozioni stesse.
La  dimensione sistemica è importante in entrambi gli approcci: è centrale nell’Emotionally Focused Therapy, più marginale nell’Emotion Focused Therapy, la quale possiamo dire “adotta un modello dialettico-costruttivista che intreccia emozioni e processi narrativi”.

 

 

Conclusioni

Come è possibile vedere di somiglianze e di differenze ce ne sono molte.

L’Emotion Focused Therapy  è di fatto una terapia esperienziale-umanistica con un processo di cambiamento incentrato sulle emozioni. Ha una connotazione intrapsichica e nasce prima di tutto come terapia individuale per poi codificare anche modalità per lavorare con la coppia.

L’Emotionally Focused Therapy, invece, nasce primariamente come terapia di coppia per poi rimodellarsi come psicoterapia individuale: è un modello interpersonale basato sulla teoria dell’attaccamento.

La portata e il successo di questi due approcci psicoterapeutici comunque sottolinea quanto le emozioni sono un potente “luogo” di lavoro, un “mezzo” attraverso il quale promuovere un cambiamento, un “obiettivo” di un intervento psicologico. Hanno una centralità nelle dinamiche intrapsichiche e interpersonali e porre attenzione ad esse significa avere strumenti per rendere efficace il processo terapeutico.

 

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