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L’educazione alla morte: la caducità della vita spiegata ai bambini

Un argomento spesso spinoso ed evitato, ma importante per naturalizzare uno stadio della vita e il significato che esso ha per la vita di ognuno di noi. L’intervento clinico può aiutare per fare chiarezza, per capire il concetto di “fine” per elaborare il lutto.

Educazione alla Morte

Dato che gli esseri  umani sono gli unici animali ad avere coscienza della propria finitudine, educare ed educarsi alla morte e al morire è un modo per vivere una vita autentica e consapevole, confrontandosi serenamente con i nostri limiti.

L’Educazione alla Morte (Death Education) in linea generale cerca di aiutare le persone, bambini e adulti, a comprendere in modo autentico la morte e le difese che ognuno di noi mette in atto per evitare di affrontare l’argomento.

Nel mondo anglosassone già dagli anni ’70 del XX secolo è stata introdotta la Death Education nei curricula scolastici sia nel Regno Unito sia negli Stati Uniti, con l’obiettivo di renderne consapevoli e competenti gli individui nella gestione della morte propria e altrui. In Italia, invece, siamo ancora molto indietro, tanto rispetto agli adulti, tanto più rispetto ai bambini.

Tuttavia la Death Education permette lavorare in maniera preventiva quando la morte ancora per così dire non fa paura; quando la morte è imminente; e, come prevenzione  terziaria, anche dopo la perdita effettiva.

 

 

Educazione alla Morte nell’infanzia

Parlare della morte ai bambini è molto importante. Può aiutarli a saper affrontare lutti e perdite nel futuro o a gestire nell’immediato esperienze dolorose. Percorsi di Death Education realizzati all’interno del contesto scolastico, possono dare grandi soddisfazioni. Un lavoro che si può realizzrae sia sugli insegnanti sia direttamente sui bambini, coinvolgendo anche, se possibile, le famiglie. L’obiettivo è sviluppare la resilienza e le strategie di coping, per ridurre il rischio di crescere con una visione distorta della morte.

 

Educazione alla Morte quando la morte è imminente

In situazioni di morte imminente, parlare della morte ai bambini , più in generale fare educazione alla morte, può essere decisivo sia quando è il bambino stesso che sta per morire sia quando qualcuno dei suoi cari è in fase terminale. I lutto anticipatorio infatti è una espressione emotiva che deve essere gestita e contenuta e per farlo sono noscessarie competenze emotive e cognitive raffinate.

 

Educazione alla Morte post evento

A seguito di una perdita parlare della morte ai bambini non è certo facile, né per i familiari né per gli operatori. Ma è anche qui che si può fare una educazione alla morte importante. Non si tratta necessariamente di fare percorsi psicologici di sostegno finalizzati all’elaborazione del lutto, quanto di saper comunicare con i bambini qualcosa che riguarda la morte e accogliere le reazioni conseguenti.

 

In conclusione, è essenziale affrontare il tema della morte fin dall’infanzia, normalizzandolo e adattandolo allo sviluppo e all’elaborazione emotiva dei bambini. Se si sa ben parlare della morte ai bambini ridurremo l’ansia e la paura associata ad essa, e prepareremo i piccoli a gestire in modo più consapevole e accettante le sfide legate alla mortalità.

 

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