Autism Experience
L’autismo, o meglio “gli autismi”, è un fenomeno complesso e ancora oggetto di studio. Questo articolo esplora il ruolo fondamentale del Pedagogista Clinico®, che attraverso interventi personalizzati e innovativi, mira a valorizzare l’unicità di ogni individuo, rispettandone i bisogni e promuovendo il suo sviluppo globale.
Un po’ di chiarezza
Ancora oggi, l’autismo, o gli autismi come molti preferiscono definirli, è un argomento di grande dibattito e controversia. Nonostante i numerosi studi, non esiste una spiegazione definitiva sulla natura e l’eziologia di questo disturbo. Secondo il DSM-5, il Disturbo dello Spettro Autistico (ASD) comprende varie condizioni precedentemente classificate come autismo infantile precoce, autismo infantile, autismo di Kanner, autismo ad alto funzionamento, autismo atipico, disturbo pervasivo dello sviluppo non altrimenti specificato, disturbo di Asperger e disturbo disintegrativo dell’infanzia.
Il sistema di classificazione internazionale evidenzia due principali manifestazioni di questo spettro:
- Autismo ad alto funzionamento: assenza di disabilità intellettiva né disturbi neurologici, presenza di linguaggio verbale, acquisite abilità sociali di base
- Autismo a basso funzionamento: capacità cognitive sotto la norma, incapacità o difficoltà ad usare il linguaggio
I bambini con autismo, nonostante la variabilità dei sintomi e la gravità del disturbo, presentano generalmente difficoltà nelle abilità sociali, nella comunicazione e nei comportamenti. Queste difficoltà possono manifestarsi come disinteresse verso le persone e l’ambiente circostante, problemi nei giochi interattivi, difficoltà nel fare amicizie e nel comprendere i pensieri e le emozioni altrui.
Le sfide della comunicazione e del comportamento
Le difficoltà nella comunicazione verbale e non verbale sono comuni. Il linguaggio parlato è spesso deficitario e, in alcuni casi, completamente assente. Anche quando i bambini con autismo sono in grado di parlare, spesso faticano a dialogare liberamente. Il loro linguaggio può essere privo di prosodia, non fluido, e a volte caratterizzato da modalità bizzarre e ripetitive. Comportamenti “stereotipati”, interessi molto ristretti e un attaccamento ossessivo a oggetti insoliti, movimenti corporei ripetitivi e auto-stimolanti, come il battere le mani e dondolarsi, sono frequenti.
Importanza dell’intervento precoce
I segnali di autismo possono apparire già nei primi mesi di vita. L’assenza di grandi sorrisi o espressioni di gioia a 4-5 mesi, il mancato sviluppo del tono muscolare a 9 mesi, l’assenza di “gorgoglii” o “baby talk” a 12 mesi, l’assenza di parole a 16 mesi e la mancata imitazione delle frasi a 24 mesi sono tutti indicatori importanti. L’intervento precoce è fondamentale per rispondere efficacemente alle necessità del bambino.
L’Analisi Storica Personale come strumento operativo
Il Pedagogista Clinico® attraverso l’Analisi Storica Personale (ASP) raccoglie la storia di vita del soggetto, rilevando transizioni principali dello sviluppo, eventi significativi e reazioni in modo da avere un quadro completo che aiuta a comprendere come l’ambiente e le esperienze vissute abbiano influenzato il modo di vivere e agire del soggetto. Questo approccio permette di conoscere il bambino nella sua globalità e di creare interventi personalizzati.
Potenzialità, Abilità e Disponibilità
L’autismo non si affronta mettendo una etichetta diagnostica. Tanto più che in questo caso una diagnosi di autismo è estremamente poco identificativa della persona che la porta. Per evitare processi di valutazione diagnostica il Pedagogista Clinico® effettua una verifica delle Potenzialità Abilità Disponibilità (PAD), una osservazione complessa, integrale e globale, realizzata in un clima simpatetico, per comprendere appieno le esigenze del bambino e sviluppare interventi efficaci.
Esperienze pedagogico cliniche nella Globalità della Persona
L’approccio della Pedagogia Clinica si basa su tecniche che rispettano l’unicità di ogni individuo ogni metodo, ogni tecnica si indirizzano alla globalità e non sono finalizzate a correggere né ad intervenire su un aspetto specifico, su un settore, su un dettaglio delle manifestazioni della persona. In particolare con l’autismo è importante anche che le tecniche e i metodi siano applicati con attenzione e sulla base delle disponibilità rintracciate nella persona, senza forzature. Ad esempio, per un bambino che non segue gli oggetti con lo sguardo, possiamo utilizzare stimoli insoliti e creativi per risvegliare il suo interesse. Per un bambino che preferisce non essere toccato, possiamo creare situazioni di contatto occasionale in ambienti sicuri e stimolanti, come una tenda da indiani o un cerchio.
Conclusioni
L’azione del Pedagogista Clinico®, rivolta a persone con disturbo dello spettro autistico, è un impegno distintivo che mira a sviluppare le capacità senza costringere il bambino a esercizi ripetitivi. Il nostro obiettivo è rispettare l’evoluzione dell’individuo, offrendo stimoli creativi e personalizzati che valorizzano la sua unicità e promuovono il suo sviluppo globale.
Marta Mani
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