Testo tratto dall’articolo di Iris Alemano e Elisa Trezzi “Abbandono scolastico: la perdita del Capitale Umano” apparso sulla rivista Pedagogia Clinica Pedagogista Clinico® n°49, luglio-dicembre 2023.
Il progetto pedagogico clinico “Ricomincia da te”
Un progetto sperimentale di Pedagogia Clinica “Ricomincia da te” è stato proposto e sviluppato presso una scuola secondaria di primo grado, in supporto a due ragazze in dispersione scolastica e in rete con i servizi sociali, educativi e sanitari territoriali di loro appartenenza con l’obiettivo di accompagnarle nel loro reinserimento a scuola.
L’idea di fondo è stata quella di mettere a disposizione dell’Istituto scolastico una progettazione pedagogico clinica nelle classi in cui sono inserite le ragazze interessate con la finalità di far emergere le loro risorse e potenzialità, migliorare e consolidare le competenze di base delle alunne in questione, favorendo l’accrescimento dell’autostima. Inoltre, l’obiettivo generale si è concretizzato nel poter sperimentare tecniche creative e altresì l’utilizzo di strategie espressive e laboratoriali al fine di rendere la scuola più “attraente” per loro, per migliorare i rapporti con i coetanei e i docenti, creando un nuovo senso di appartenenza, un clima più disteso e soprattutto attivando una maggiore motivazione nel frequentare la scuola.
Il progetto si è articolato in 12 (due incontri da un’ora con gli insegnanti e il Dirigente e dieci ore in classe con gli alunni), nei mesi di novembre e dicembre dell’anno scolastico 2022-2023.
Le esperienze tratte da metodi esclusivi
Si sono proposte esperienze a sostegno di tutti i canali informatori (sensoriali-percettivi, organizzativo-corporei, creativi, umoristici, immaginativo-mentali) idonei per il conseguimento di una maggiore stabilità emotiva e per la generazione di abilità organizzative, comunicative e relazionali.
Gli incontri con docenti e Dirigente sono stati gestiti con modalità Reflecting®, non intrusiva e direttiva nelle richieste ma volta a creare un ambiente atto a favorire la spontanea emersione dei bisogni e la riflessione.
Con i ragazzi sono stati utilizzati i seguenti metodi:
- Edumovement® per lo sviluppo delle potenzialità organizzativo-motorie
- Discover Project®, metodo di rilassamento per fronteggiare gli stati tensivi e promuovere la percezione propriocettiva, il dinamismo respiratorio e l’equilibrio energetico-affettivo
- Cyberclinica® per ritrovare nuove e diverse abilità e disponibilità
- Inter-Art® per lo sviluppo della creatività
- Musicopedagogia® per il potenziamento delle capacità comunicative e interazionali
Il ruolo del Pedagogista Clinico®
Il progetto ha messo in risalto quanto il Pedagogista Clinico® sia una figura professionale che si pone come risorsa utile al fine di sviluppare un’adeguata abilità comunicativa, agevolando relazioni positive ed efficaci tra studenti, insegnanti, genitori e altre figure educative o professionali, all’interno di un vero e proprio servizio che si caratterizza per una fondamentale valenza preventiva di supporto al fenomeno della dispersione scolastica e di collegamento con il territorio. Operando all’interno dell’istituzione scuola e proponendo questa progettazione, vi è stata l’opportunità di predisporre l’intervento scegliendo tra le numerose tecniche pedagogico cliniche, quelle che hanno permesso di rispondere ai reali bisogni della persona e del gruppo capaci di ripristinare equilibri e abilità, vincere ostacoli, superare disagi psicofisici e socio-relazionali. In linea con la metodologia pedagogico clinica, è stata sperimentata una modalità comunicativa e relazionale capace di generare in ciascuno capacità di ascolto di sé e di riflessione sulle dichiarazioni degli altri, senza dare consigli, soluzioni o direttive. Questa modalità ha sicuramente favorito la capacità di analisi, di conoscenza e consapevolezza del sé aiutando ognuno a trovare le risposte più idonee a far fronte alle difficoltà.
La maggior parte degli alunni ha preso parte attivamente, vivendo le varie esperienze con impegno, con sempre più consapevolezza di sé e della relazione con i propri compagni e apportando contributi significativi gli uni agli altri nel rispetto dei tempi di ognuno.
I risultati
Al termine del percorso progettuale, è stato consegnato agli insegnanti un questionario qualitativo per avere un riscontro rispetto alla progettazione messa in atto con la richiesta di individuare eventuali cambiamenti riscontrati nel gruppo-classe e nei ragazzi, di segnalare su quali parti del percorso gli alunni avessero maggiormente bisogno di focalizzarsi, di esprimere le proprie considerazioni alla fine del percorso condiviso e di riportare quali fossero le loro precedenti aspettative e se, a termine del progetto, fossero state rispettate. In generale, gli insegnanti hanno riferito di notare dei cambiamenti, anche se impercettibili, nel gruppo classe percependo una maggiore consapevolezza delle relazioni tra i compagni, lo sforzo di mettersi in gioco e collaborare. Gli aspetti del percorso che, secondo i docenti, hanno risposto maggiormente al bisogno sono stati quelli di potersi concentrare e andare in profondità di loro stessi, ascoltare gli altri, rispettare i tempi e gli spazi di ognuno, aumentare la propria autostima e svolgere le attività in maniera rilassata senza la pressione della valutazione finale, nonché esprimere i propri stati emozionali e quelli degli altri senza giudizi affrettati e impulsivi. Le considerazioni finali del percorso sono state tutte molto positive: il progetto è stato ritenuto utile perché vi è in loro la consapevolezza che la scuola abbia bisogno di svolgere attività diverse e nuove rispetto alla didattica tradizionale, ponendo attenzione alla corporeità, alla creatività e alla libera espressione attraverso metodi innovativi e diversificati. Per un’insegnante sarebbe stato opportuno poter diluire il progetto in un tempo più lungo in modo da averne un beneficio più prolungato. Le aspettative sono state per tutti rispettate, ma con piacevoli sorprese in termini di proposte e risultati.
È stato evidenziato, infine, il valore dell’esperienza vissuta dalle due ragazze come stimolo motivazionale a sentirsi parte attiva del gruppo classe e a impegnarsi globalmente per il successo scolastico.